Cosa volevi fare?
Volevo insegnare ai bambini, invece ora insegno agli adulti!
E in Data come ci sei arrivata?
La Rossella, che è il nostro ufficio di collocamento (ride), aveva un'amica e sua madre era amica di mia suocera. Così, mia suocera parlando del fatto che dovevo trasferirmi a Carpi e trovare un lavoro, è riuscita a farmi ottenere un colloquio con il vecchio titolare, l’ho fatto addirittura di domenica.
Che bello! Com’è stata l’evoluzione di Data in questi 22 anni?
Ho notato che una volta c’era più rigidità, sia nel modo di lavorare, sia nel modo di approcciarsi, come d’altronde era il mondo del lavoro all’epoca. Ora trovo che ci sia più elasticità. Anche il covid ha agevolato questa evoluzione nel modo di lavorare. Rimane comunque un lavoro stressante, perché nel nostro reparto abbiamo a che fare con i problemi dei nostri clienti, e al mattino non sai mai cosa ti aspetta durante la giornata!
Ho capito. Invece chi è Elena fuori da Data?
La cosa che mi accomuna sia dentro Data che fuori, è l'essere un po’ la “mamma” che si preoccupa di tutti. Infatti da brava ”mamma ansia” ho due figlie che fanno due sport pericolosissimi: tessuti aerei e cheerleading acrobatico!
Ho comunque capito di voler affrontare i miei limiti, infatti ho fatto un corso di teatro che mi ha aiutato a essere meno rigida e più sicura, leggera. Lo trovo molto terapeutico! Ho iniziato un corso di cucito, e anche di cucina, perché mi piacerebbe essere più pratica, imparare a buttarmi di più senza avere paura degli errori.
Non mi ritengo una persona creativa, ma alla fine per risolvere i problemi dei clienti ci vuole molta intuizione oltre che empatia!
Giusto! Come vedi il futuro di Data?
La mia speranza è quella che Data continui a migliorare sempre. Così come sto provando a farlo io nel mio piccolo, nel privato, sarebbe bello che Data migliorasse sempre di più, da dentro!
Credo che non si smetta mai di imparare, e che non si arrivi mai al punto in cui non ci sia più niente da migliorare o perfezionare. Perciò spero che Data non si accontenti mai dei risultati e punti sempre al meglio, per crescere insieme.
Che bella visione! Vuoi raccontarci qualcos’altro?
Sì, ho fatto il sindaco quest'anno! Ho sposato dei miei amici storici, proprio in municipio. E poi abbiamo rifatto la cerimonia sulla spiaggia, dove ho pronunciato il discorso. Mi sono commossa più io degli sposi!
Ti sei proprio messa in gioco! Grazie Elena