Oggi in "Dietro le quinte di Data": Un'intervista con Monique


Ciao Monique,
Parlaci di te e del tuo ruolo in Data.

Ho iniziato in Data 32 anni fa sempre al centralino, facendo puramente questa attività. Poi con il tempo ho assunto nuove competenze e iniziato altre attività come la completa gestione degli acquisti, delle vendite e tutti i processi di quello che oggi è il back office di Data.

Hai un nome particolare!

Sai che il mio vero nome non è Monique ma Monica?
Più di 20 anni fa eravamo in tre dipendenti a chiamarci Monica e dovendo rispondere al centralino era spesso un processo lunghissimo capire di quale “Monica” avessero bisogno. Così il titolare dell’epoca un giorno disse: “Da ora in poi tu sarai Monique” e così è stato. Mi fa sempre sorridere quando le persone al telefono mi chiedono “Sei francese?” E soprattutto in ufficio mi preoccupo quando un collega mi chiama Monica.

Cosa ti piace di più del tuo ruolo attuale?

Affiancare Simona in una piccola parte di attività commerciale. Inoltre mi piace moltissimo organizzare, preparare e gestire quello che sono gli eventi in presenza ai quali da alcuni anni partecipiamo. È una situazione che mi stimola molto!

Cos’è per te Data?

Per me Data è una seconda casa. Ho iniziato qui subito dopo l’uscita da scuola e come me tanti dei colleghi… ancora qui. Ci sono stati tantissimi cambiamenti, come è normale che sia, ma siamo cresciuti insieme sia come persone che come professionisti.

Chi è Monique/Monica fuori da Data?

Sono la mamma di Mattia (un ragazzino di 13 anni), la dolce metà di un compagno che mi sopporta e supporta da molto tempo, e la padrona orgogliosa di Fragola, una Jack Russel di quasi 9 anni.
Vivo in una piccola frazione appena fuori Carpi. Ho abitato tanti anni vicino al centro ma adesso adoro vivere in campagna perché è forte il senso di libertà e di contatto con la natura. Mi piace tantissimo fare lunghe camminate all’aria aperta!

Un consiglio per chi dovesse entrare in Data oggi?

Gli consiglierei di avere la visione del proprio valore e delle proprie competenze all’interno di Data e di conoscere e rispettare i valori e gli obiettivi aziendali. Lavorando insieme per crescere!

Grazie Monique!
Autore: Comunicazione Data 14 luglio 2025
👤 Ciao Dario!  Da quanto tempo sei in Data? È il tuo primo lavoro? Sì, è il mio primo lavoro. Sono in Data da pochi mesi, ho iniziato subito dopo aver finito la scuola. 🎓 Cosa hai studiato? Ho studiato Informatica all’Istituto Einaudi di Correggio 🚪 Come sei arrivato in Data? Dopo l’esame di maturità, ci è arrivata una mail da Monique che cercava curriculum. L’ho mandata, poi ho fatto il primo colloquio, poi un secondo… ed eccomi qua! 📆 Ricordi il primo giorno? Come ti sei sentito? Molto bene, mi sono sentito subito accolto. Quasi come una seconda casa.
Autore: Comunicazione Data 30 maggio 2025
Come un commercialista può semplificare (e potenziare) il suo lavoro con l’Intelligenza Artificiale La figura del commercialista sta attraversando una trasformazione profonda. Se un tempo era principalmente legata alla gestione contabile e fiscale, oggi il professionista è chiamato ad assumere un ruolo sempre più consulenziale, strategico e digitale. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale (AI) può diventare un alleato potente. Non per sostituire il lavoro umano, ma per automatizzare le attività ripetitive, ridurre gli errori, risparmiare tempo e concentrarsi su ciò che davvero fa la differenza: il rapporto con il cliente e la visione d’insieme. Vediamo insieme come un commercialista può usare l’AI per lavorare meglio, più velocemente e con più precisione. 1. Elaborazione automatica dei documenti Quante ore si perdono a inserire manualmente fatture, ricevute, estratti conto? Con strumenti di AI per l’OCR (riconoscimento ottico dei caratteri), è possibile: digitalizzare automaticamente documenti cartacei, estrarre dati strutturati da PDF o immagini, alimentarli direttamente nei software gestionali. Il risultato? Meno tempo perso in data entry e meno margine d’errore. 2. Analisi predittiva e simulazioni fiscali Alcuni strumenti di AI sono in grado di analizzare i dati contabili storici di un’azienda e: prevedere flussi di cassa, simulare scenari fiscali, stimare anticipatamente imposte o contributi. Questo consente al commercialista di fornire consulenza proattiva, aiutando i clienti a prendere decisioni migliori, non solo a “mettere a posto i conti”. 3. Risposte automatiche e chatbot per lo studio Le domande ricorrenti da parte dei clienti sono spesso sempre le stesse: “Quando scade la prossima rata dell’IVA?” “Mi puoi rimandare il bilancio dell’anno scorso?” “Cosa devo fare per aprire una partita IVA?” Grazie a chatbot intelligenti, anche integrabili su WhatsApp o sul sito dello studio, è possibile fornire risposte automatiche e tempestive, senza togliere tempo al lavoro ad alto valore aggiunto. 4. Supporto alla scrittura e alla documentazione Con strumenti di AI generativa, come ChatGPT, è possibile: redigere bozze di comunicazioni ai clienti, creare modelli di lettere o relazioni, riassumere normative complesse o documenti lunghi. Questo consente di velocizzare la comunicazione e migliorare la chiarezza con cui si trasmettono informazioni anche complesse. 5. Controllo incrociato e rilevamento anomalie L’AI può supportare il controllo contabile evidenziando: incoerenze nei dati, transazioni sospette, scadenze dimenticate. Alcuni software gestionali integrano già funzioni di AI che segnalano possibili anomalie o suggeriscono azioni correttive. Serve essere esperti di tecnologia? No, ma serve curiosità Non è necessario essere sviluppatori o esperti informatici per iniziare a usare l’AI. Esistono oggi strumenti plug & play, molti dei quali integrabili nei software che i commercialisti già usano (come gestionali contabili, CRM, software di fatturazione). Il primo passo è la volontà di sperimentare. Conclusione: meno tempo sulle scartoffie, più valore per il cliente L’Intelligenza Artificiale non è “il futuro”: è già qui, e può aiutare concretamente i commercialisti a: ottimizzare i flussi di lavoro, offrire un servizio più efficiente e moderno, evolvere verso un ruolo più consulenziale. In un mercato sempre più competitivo, saper usare questi strumenti può fare la differenza tra restare fermi o crescere davvero.